Ester Maria Negretti: pittrice che, a partire da una tradizione tipicamente comasca, il disegno tessile, ha intrapreso un percorso espressivo, libero da fraintendimenti accademici, frutto di ricerca e originalità. Inizialmente a bottega da pittori esperti, seguendo una pratica d’ispirazione rinascimentale, si immerge presto in un'esperienza artistica che vive in maniera intima e intensa il rapporto con l'ambiente, tra sprazzi astratti di natura e interpretazioni archetipiche del reale.

Un mondo percettivo che svela i suoi lati nascosti, grazie a tracce e strati di "materia vivente": un invito ad addentrarsi nell’opera, a spingere lo sguardo oltre la superficie. Attraverso la realtà fenomenica, sempre più in profondità, emergono significati arcani. Quelli che l'artista chiama "paesaggi astratti" sembrano in effetti dei mondi di colore, luce e materia che trattengono e svelano un orizzonte, un particolare, all’interno di uno scenario urbano o lacustre, animandolo di suggestioni e percezioni, in una dimensione temporale fluttuante.

Nelle opere di Ester le materie si incontrano, si contrappongono come chiasmi ma armonizzandosi in una visione complessiva sapientemente orchestrata, anche grazie a un cromatismo naturale e a una composizione geometrica che sembra deflagrare e ricomporsi ai nostri occhi. Un’attitudine artistica che rinuncia all’involucro apparente per cercare l’essenza svelando al contempo la propria genesi ed evoluzione.

Ripercorriamo così con Ester le tappe della sua ricerca espressiva: dalle iniziali opere figurative all’elaborazione astratta, nelle sue diverse fasi, fino ai dipinti e alle installazioni più recenti che, nella loro essenzialità, intrecciano un dialogo con lo spazio, sondando tutte le dimensioni possibili, grazie a un alternarsi di ritmi materici. Un buon esempio a riguardo è nei totem dell'opera "Dialogo tra sordi" (2011-2012), sul tema della comunicabilità, dove l'essere umano si spoglia di un’identità solo apparente, della sua maschera ordinaria, per ritrovare il suo noumeno. Opera per la quale il musicista e compositore Francesco Mantero ha creato un suggestivo quanto viscerale mondo sonoro ispirandosi a un suono universale: il respiro che anima gli esseri viventi.

Grazie alla collaborazione tra i due artisti, uniti da una spumeggiante ispirazione, l’elemento sonoro permea spesso le opere di Ester, avvolgendole, attraversandole o evocandole dal profondo. Due universi espressivi che attingono al dato reale per reinterpretarlo, in installazioni dall’impatto percettivo totalizzante. Basti a tal proposito ricordare il dialogo tra l'opera Q4D (2011, Casa Brenna Tosatto, Lenno), vero e proprio mondo percorribile, costituito da quadri che, simili a quinte, si muovono e vibrano, e la composizione sonora Lacurno, nata dai suoni del Lago di Como, registrati e rielaborati, con un effetto pervasivo e di rievocazione ancestrale.

Molte saranno le occasioni per incontrare le opere congiunte dei due artisti in futuro. Nel frattempo, ci accostiamo ai segreti del “fare creativo” nella personale di Ester Maria Negretti, presso l'Archivio Galleria Lazzaro by Corsi a Milano, dove la realtà si dissolve per svelare se stessa.